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  • Immagine del redattorepurpurri

La storia fotografata di PLAYBOY raccontata con gli occhi di Purpurri .

Aggiornamento: 1 gen 2023

Si è spento per cause naturali all'età di 91 anni il fondatore di Playboy, Hugh Hefner. La Playboy Mansion nel 2017 fu assediata da conoscenti e familiari. Il primo numero di Playboy venne pubblicato nel 1953. Conteneva una foto di Marilyn Monroe senza veli e vendette 50.000 copie. Hefner è qui raffigurato al suo arrivo a Chicago a febbraio del 1970 sul suo jet nero di Playboy.




Hefner era molto affezionato alla sua camera da letto del suo jet da 5,5 milioni di dollari. La sua camera era ubicata nella coda del suo DC-9. L’aereo venne soprannominato “serraglio” e questa foto fu scattata qualche giorno dopo l’inaugurazione.



Richard Marvin Butkus è un ex giocatore di football americano statunitense era noto posare e trascorrere del tempo nel Club qui sotto fotografato con diverse conigliette di Playboy allo stadio Soldier Field di Chicago. Il linebacker dei Chicago Bears posò per la foto a settembre del 1973.



Giugno 1975. Le conigliette di Playboy protestarono contro le regole del club, affermando che queste interferivano con la loro vita sociale e sentimentale e chiedendo maggiore indipendenza. Manifestarono con cartelloni che promuovevano e chiedevano la liberazione delle conigliette.



1977. Una magnifica Polaroid ritrae Hefner nella Playboy Mansion. La casa divenne famosa negli anni '70 attraverso i media per le sontuose feste di Hefner.



Christie Hefner, la figlia di Hugh Hefner, è qui ritratta fuori dal club di Lansing nel Michigan. La fotografia venne scattata a luglio del 1983, quando la figlia trentenne di Hefner era presidente della Playboy Enterprises.



“La più grande forza civilizzante nel mondo non è la religione, è il sesso”. Hugh Hefner.


Oggi. Playboy era molto più di una rivista erotica: era una pubblicazione che affrontava il discorso culturale con un tono di provocazione, senza paura di toccare argomenti tabù, parlando del sesso in termini positivi e collaborando con giganti della cultura pop come Salvador Dalì, Marilyn Monroe, Vladimir Nabokov, Ian Fleming e Stephen King. Da qualunque prospettiva si scelga di guardare la fine della pubblicazione periodica di Playboy Magazine, la scelta di Kohn rappresenta la fine di un’era. Il brand miliardario che Playboy è diventato oggi, dopo tutto, ha bisogno di rinnovarsi, di cambiare i suoi linguaggi per un mondo e una società che decenni fa Hugh Hefner non avrebbe mai nemmeno saputo immaginare. 



Scopri l'opera originale creata con scarti di giornale reinterpretata da Purpurri con la rivista più hot e chiacchierata di sempre. Playboy Edizone italiana Gennaio 1974 - Lire 1000.

Era una mattina soleggiata di fine giugno quando Purpurri adocchia sopra a un tavolino vintage la scritta Playboy. Queso la rivista sarebbe diventata presto un'opera da renterpretare.

Vi siete mai domandati il motivo per cui le riviste vintage che troviamo nei mercatini presentano un piega centrale su tutto il giornale?

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